Mirò, una blogger…e un libro per bambini!

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La blogger nel titolo sono io: sì, questo post sarà un po’ particolare, perché è nato dall’incontro tra una mostra d’arte e un libro per bambini…disorientato?

Ti assicuro che, parola dopo parola, capirai dove voglio arrivare, ma intanto partiamo da una piccola e fondamentale premessa.

Da un paio di settimane è stata inaugurata a Firenze la mostra su Picasso e la Modernità Spagnola [forse non te ne avevo ancora parlato, ma l’arte è un’altra mia passione.]

Non mi soffermerò sulla mostra stessa, che mi limito solo a consigliare, perché ho voglia di raccontarti qualcosa che ha attirato la mia attenzione, inaspettatamente.

Mi trovavo nella sala lettura al termine del percorso della mostra, una stanza speciale dove poter approfondire la conoscenza di un artista spagnolo, leggere libri su un argomento o lasciare un post-it con le risposte a quelle domande che avevamo trovato lungo il percorso [una buonissima idea per coinvolgere i visitatori]

Dopo aver attaccato i miei due post-it sulla parete, mi volto e un grande libro dalla copertina rigida attira la mia attenzione: “Con gli occhi di Mirò”, di Paola Franceschini.

La prima occhiata non lasciava alcun dubbio: si trattava di un libro per bambini, ma non potevo lasciarlo solo su questa mensola bianca. Dovevo assolutamente leggerlo.

Fallo anche tu, premi “Play” ed entra nel libro…altrimenti ti aspetto qui sotto, dove cercherò di riassumerlo per te…

Il protagonista della storia si chiama Ernesto, un pittore surreale e sognatore, grande appassionato di Mirò: una mattina, mentre si trova al solito bar, gli sfugge di mano la tazzina di caffè, macchiando i suoi fogli bianchi.

Invece di provare a togliere quella macchia, inizia a pensare proprio a Mirò, dicendo tra sé e sé: “Lui saprebbe cosa fare!”
Sì, Ernesto ha ragione: da una macchia, da un granello di polvere o da un filo che usciva dalla tela, Mirò era capace di creare qualcosa di straordinario.
A lui bastava un’emozione o un piccolo dettaglio per mettere in moto l’immaginazione.

Ernesto prende allora una decisione: deve scoprire perché Mirò partiva spesso da una macchia per i suoi dipinti, deve andare alla scoperta dei suoi colori e delle sue forme, proprio là dove ha vissuto…in Spagna e in Francia.
Ed ecco che Ernesto parte, sulle tracce di Mirò: va a Barcellona, vede i suoi dipinti e le sue sculture dal vivo, incontra persone e ascolta racconti…e accanto a lui, ci siamo noi lettori, in questo viaggio attraverso la mente e gli occhi di Mirò.
Quella mente così curiosa, immaginifica, sempre alla ricerca di nuovi stimoliquegli occhi così pieni di passione, di fame di sapere e di fare.

Dopo la Spagna è la volta della Francia: Mirò si trasferì a Parigi nei suoi incredibili anni ’20 e “la città lo incantò come un bacio sulle labbra”: scoprì non solo il surrealismo, ma la poesia che da allora divenne una parte importantissima dei suoi lavori, entrando nei titoli e trasformandoli in splendidi versi.
Fu in quegli anni che Mirò iniziò a sviluppare quel suo stile così originale e unico, perché nel surrealismo trovò una libertà nuova, la possibilità di intrecciare più dimensioni, la realtà con il sogno, la poesia con la pittura, i colori con la musica.

I suoi dipinti erano esplosioni di colore, erano energia e tensione verso il cambiamento: Mirò andava sempre contro le convenzioni e vedeva l’arte come il modo di cambiare le cose e la vita stessa.

Lungo questo viaggio, Ernesto capisce chi era davvero Mirò…e noi insieme a lui.

Mirò non smise mai di sperimentare e di cercare nuove forme espressive, di curare far crescere le proprie idee come fossero un giardino: con le antenne sempre tese, era costantemente spinto verso nuove scoperte.
Non smise mai di cogliere il lato creativo nascosto nella realtà: lui sapeva ascoltare le parole silenziose delle cose.
Non smise mai di avere un contatto profondo con la sua arte, dove voleva mettere sempre tutto se stesso, non solo metaforicamente: per dipingere non si limitava ad usare le dita o i pugni delle mani, ma camminava sopra le tele o vi si sdraiava sopra, a pancia in giù.
E infine non smise mai di essere curioso e di meravigliarsi della realtà: anche a 90 anni restava incantato davanti alla luna o al mondo visto da un aereo.

Come finisce il viaggio di Ernesto? Il pittore si rende conto che non è più importante trovare un perché alla domanda che lo aveva spinto a cercare le tracce di Mirò: quello che conta, adesso, è prendere i colori e iniziare subito a dipingere…

Ora mi dirai: tutto molto bello…ma a cosa mi serve?

Serve…eccome se serve!
Questo libro è un grandioso esempio di storytelling, così come lo sono tutti i buoni libri per bambini: se pensi alle loro regole, troverai tantissime attinenze con il mondo del blogging e della scrittura per il web.

Non ci credi?

Semplicità

Innanzitutto una buona storia per bambini deve essere facilmente comprensibile: trama, ambientazioni, personaggi descritti con uno stile semplice e diretto, per evitare sguardi assenti e perplessi dei piccoli lettori.
Hai visto la storia di Ernesto? Mirò e la sua arte non sono certo argomento facile per un bambino, ma l’autrice è stata capace di trasformare il surrealismo in un viaggio di colori ed immagini e di spiegarlo con grande leggerezza e spontaneità.

➨ Così devi fare anche tu, nel tuo blog: con la semplicità, unita alla qualità, non sbagli mai.
Einstein aveva scritto: “Non hai capito veramente qualcosa finché non sei in grado di spiegarlo a tua nonna”, ma io aggiungerei anche“finché non sei in grado di renderlo semplice e piacevole ad un bambino”.

Empatia

La scelta del protagonista in una storia per bambini è un passaggio importantissimo, perché i piccoli lettori devono potersi immedesimare in lui, nelle sue emozioni ed imprese.
Nel libro su Mirò, è successo proprio questo: i bimbi seguono il viaggio di Ernesto che, nonostante sia un pittore adulto, si cala nei panni dei più piccoli mostrando la stessa loro sensibilità e curiosità.

➨ Tu devi fare lo stesso: non mostrarti come un maestrino dalla penna rossa o come un secchione, ma come un amico che tende la mano, che non si vergogna a mostrare le sue emozioni e a raccontare di sè, che comprende il punto di vista del lettore e si mette nei suoi panni.
Ricordati che per fidelizzare qualcuno, sei tu a dover fare il primo passo.

Il conflitto (da risolvere)

Le storie per bambini vedono sempre il protagonista coinvolto in un’avventura, una missione, un problema a cui trovare soluzione e che possa insegnare qualcosa ai piccoli lettori: una storia capace di comunicare dei valori,con leggerezza.
La stessa storia di Ernesto ne è un chiaro esempio: il pittore parte alla volta della Spagna intenzionato a conoscere i segreti dell’arte di Mirò…e noi lettori li scopriamo insieme a lui, incontro dopo incontro, dipinto dopo dipinto.

➨ Quante volte parliamo di contenuto di valore? Tante sono le sue caratteristiche, ma una è fondamentale: deve essere utile, deve offrire una soluzione concreta ad un problema.
Tu, blogger, devi essere come il protagonista di una storia alle prese con una missione da risolvere: i lettori ti seguiranno nella tua avventura, fino al lieto fine.

Cura dei dettagli

I bambini sono attentissimi, sono acuti osservatori ed ascoltatori di storie: non sottovalutarli mai, perché potrebbero essere spietati con una storia mal scritta.
Vogliono descrizioni ricche di dettagli per poter immaginare e immergersi nella storia, intrecci chiari non solo nel linguaggio e nello stile, ma anche nello svolgimento: qualcosa di storto e avrai perso la loro attenzione.
Hai visto la storia di Ernesto? Sembra che ogni situazione o oggetto prenda vita con le parole dell’autrice, che scorrono via piacevolmente sia per un bambino che per un adulto.

➨ Non solo i più piccoli, ma anche i tuoi lettori vogliono storie capaci di stimolare la loro immaginazione: non tradirli mai e cura sempre i tuoi contenuti in ogni dettaglio, rendendoli immersivi e coinvolgenti.

Emozioni e fantasia

Una storia per bambini deve evocare mondi fantastici ed emozionare: per riuscirci un autore deve scagliare la propria penna e la propria immaginazione oltre quei muri che si sono formati diventando adulto…e lasciarsi andare!
I bambini vogliono vivere qualcosa di fantastico, spalancare gli occhietti: per evitare sbadigli e “buuu” di massa (te l’ho detto prima che possono essere spietati), vanno usati espedienti capaci di tenere alta l’attenzione, di divertirli e sorprenderli…e la stessa storia di Ernesto ne è piena (guarda come l’autrice gioca con le parole e i suoni evocati).
E ricordiamoci sempre la fantasia è unicità: una buona storia per bambini non copia mai libri già noti.

➨ Non vuoi che i tuoi lettori inizino a sbadigliare, vero? Tu vuoi che compaia sui loro volti quell’espressione di meraviglia tipica dei bimbi!
Sii creativo, fatti ispirare sempre da ciò che ti circonda (hai visto come faceva lo stesso Mirò?), trova associazioni, scava in fondo alla realtà; usa uno stile accattivante e coinvolgente, emoziona e mostra le tue emozioni; sii sempre originale, leggi i grandi, ma trova la tua strada.

Immagini

In un libro per bambini le illustrazioni sono importanti quanto le parole: il bambino deve poter “leggere” la storia anche attraverso le immagini, entrarvi dentro, dare vita a ciò che aveva potuto solo immaginare con il testo.
Le illustrazioni non sono un’aggiunta alla storia: SONO la storia e come tale devono saper emozionare, sorridere e coinvolgere…proprio come accade con il libro su Mirò, dove ogni immagine aiuta a immergersi ancora di più nell’arte surrealista e a capirla meglio.

➨ Per i tuoi lettori, caro blogger, vale lo stesso:  le immagini hanno un potere narrativo ed evocativo fortissimo, quindi non dimenticare di scegliere quelle giuste per i tuoi testi, che siano coerenti, belle, uniche, coinvolgenti.
[Se vuoi qualche consiglio su come utilizzarle nel modo migliore, scopri i segreti del blogger pirotecnico!]

…Ora tocca a te

In che senso che “ora tocca a te”?
Significa che i consigli ispirati da questo libro non sono finiti, ma sta a te trovarli riascoltando la storia di Ernesto o leggendo il mio riassunto: te li ho nascosti qua e là, come fossero macchie scure dalle quali far nascere qualcos’altro…proprio come faceva Mirò!

Trovati?

Dai, ti aspetto nei commenti per parlarne insieme! 😉

 

 

 

Alessandra Toni

Ciao, sono Alessandra, ma chiamami Ale. Sono una redattrice editoriale, da sempre appassionata di storie e parole. Per anni ho scritto di web writing e comunicazione, oggi parlo di libri ed editoria con il nuovo percorso WeBook Road.

5 Comments

  1. La semplicità è davvero importante. Quando la perdi, di solito è perché ti sguinzagli dietro a te stesso e dimentichi che stai comunicando con qualcuno. Per un blogger è abbastanza grave!

    • Ciao Grazia,
      non potevi essere più chiara: quando un blogger perde di vista la semplicità, perde di vista gli altri e la comunicazione diventa un monologo povero di ciò che è più importante…la condivisione.

      Grazie mille per il tuo commento, è sempre un piacere leggere i tuoi pensieri…a presto! 😉

  2. Ma lo sai che è capitata una cosa simile anche a me?? Non a una mostra ma all’interno del Museo Internazionale della Musica di Bologna.
    Un posto dove, quando entri, ti sembra di essere in un’altra dimensione e senti come aleggiare musica e armonia in ogni angolo.
    Ogni anno portiamo la nostra bimba in questo Museo per seguire dei percorsi di musica, danza e teatro e…un giorno, mentre giravamo per gli espositori dedicati alla musica, il mio occhio è caduto sulla copertina di un libro, provando una forte emozione.
    L’ho raccontato qui:
    http://www.kevitafarelamamma.it/2014/04/ada-maty-una-storia-cantata-piu-voci_21.html?m=1
    Non ho visto l’ora infatti di leggerlo con la mia bambina e descrivere subito la sua bellezza e il suo significato…
    È proprio vero: i libri, anche i più semplici in apparenza, portano dentro dei significati fatti apposta per chi li legge.

    Mi hai molto incuriosita e siccome anche io sono una blogger, dedita anche alle letture per bambini, cercherò il bellissimo libro di Mirò: secondo me ci sono libri che in casa bisogna avere per forza;)
    Un bacio
    Viviana

    • Ciao Viviana,
      innanzitutto benvenuta e scusami per il ritardo nella risposta! 😉

      Hai proprio ragione: ogni libro ha un mondo da scoprire, anche se la porta per accedervi sembra troppo piccola per noi, che siamo diventati ormai grandi…come accade proprio con i libri per bambini e quelli di cui abbiamo parlato ne sono uno splendido esempio! 😉

      Grazie ancora Viviana e a presto!

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