Aggiungi un posto a tavola…

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…che c’è uno smartphone in più.

Nel mio ultimo post ho parlato di una tv che diventava sempre più social.

Ma non è l’unica.

Anche il cibo, ormai, è  taggato, hashtaggato, twittato, instagrammato, pinnato…insomma, il cibo si è trasformato in una vera esperienza social.
A dare ulteriore conferma di tutto ciò (anche se non ce n’era in realtà bisogno), una scena vissuta in prima persona qualche giorno fa.
Al tavolo accanto al mio, un signore sulla cinquantina si impegnava in decine di scatti alla sua fiorentina appena arrivata, alzandosi in piedi e assumendo le posizioni più strambe per poterla immortalare meglio.
Con buona pace, però, della sua bistecca, che nel frattempo si stava raffreddando.
Un episodio come un altro, qualcuno potrebbe dire.
Ma è proprio la normalità che ha assunto questo gesto a rendere il fatto straordinario.
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Il food, ormai, veste social: è sempre più importante dargli l’ “abito” migliore, con le luci migliori e accompagnato dalle parole migliori.
E i social ci aiutano a realizzare tutto questo.
Le potenzialità offerte dalle piattaforme social al settore della ristorazione sono innumerevoli: fidelizzazionecoinvolgimento dei clienti o potenziali tali, miglioramento considerevole della propria immagine, rendendola fresca, dinamica e giovane.
Certo, molti ristoranti e locali sono presenti su Tripadvisor da tempo, avendone colte le grandiose opportunità, ma non è l’unica piattaforma utile ai loro scopi.
Il segreto del successo di Tripadvisor dovrebbe, infatti, spingere a tentare altre strade social: sto parlando del bisogno sempre maggiore di opinioni e commenti su un qualcosa che stiamo per consumare.
Perché è innegabile: i brand sono troppi, le pubblicità sono troppe, le informazioni sono troppe.
E il tempo è poco.
Abbiamo bisogno di conoscere pareri di persone amiche, fidate, esperte che possano guidarci nel consumo: il passaparola è diventato, così, la nostra lanterna nella giungla di offerte e per quanto riguarda i settori della ristorazione o del turismo, ha trovato spesso la sua massima espressione proprio in Tripadvisor.
Ma come dimenticare altri social network?
Proprio questa settimana si è svolto il Foursquare Day, ovvero la giornata dedicata al social che ci permette di segnalare dove siamo a chiunque, con un semplice click…o meglio, con un check in.
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Il ristorante nel quale state mangiando vi piace particolarmente?
L’atmosfera di un locale vi ha conquistati?
Fate check in, cercate di conquistare più distintivi possibili (gli ambiti bagdes), lasciate un commento scritto e accompagnatelo con qualche foto. 
Foursquare è l’esempio di come l’unione tra realtà, mondo social e l’importanza della gamification possa portare a grandi risultati.
Ma se parliamo di social food, non possiamo tralasciare Instagram.
Un tweet comparso sulla mia timeline, infatti, è stato piuttosto significativo a riguardo:
“Sono a dieta, quindi oggi non posterò niente su Instagram”
Chiaro, no?
Moltissimi di noi, infatti, fotografano il proprio piatto, gli donano una veste più originale grazie ai filtri disponibili e lo condividono sul proprio account.
Un qualcosa di così normale, ormai, da apparire banale…ma il fenomeno dei food instagramers è solo in crescita…
Non dimentichiamoci, poi, uno dei social più interessanti e stimolanti per il settore della ristorazione, ma ancora poco esplorato: Pinterest, il social per eccellenza se si vuole esaltare l’estetica di un prodotto.
Questo social ha conosciuto una grandiosa crescita nel corso del 2012, soprattutto grazie alla numerosa utenza femminile appassionata di moda ed immagini ad essa relative.
Ma non ci sono solo scarpe, abiti e borse.
Su Pinterest ogni ristorante potrebbe creare facilmente il proprio menu virtuale, caricando immagini creative dei propri piatti ed organizzandole in album tematici (boards), poi condivisibili dagli utenti.
Il risultato? Un impatto visivo eccezionale.
E i ristoranti devono esserne consapevoli.
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La presenza negli ultimi anni sempre più massiccia di foodbloggers ha aperto, infatti, la strada al valore dell’immagine e all’importanza di condividere quella che è l’esperienza conviviale per eccellenza: il pasto.
Aggiungiamoci poi il successo inarrestabile delle trasmissioni culinarie, dove la parola “impiattamento” è un must e la ricetta è completa.
Statistiche alla mano confermano che un post su Facebook contenente un’immagine genera un engagement  del 180% superiore rispetto ad un post solo testuale.
Perchè?
Perchè la foto coinvolge, suscita reazioni, convince, stimola una condivisione: un’immagine accompagnata da poche e persuasive parole, comunica molto più di un “muro” di testo.
Il successo del visual social media marketing deve far riflettere e risponde perfettamente a ciò che il consumatore/cliente è diventato oggi: un consum-attore che vuole essere coinvolto e partecipare.
Quindi cari ristoranti, chiedete ai vostri clienti di essere attivi, non sottovalutando mai il mondo social con i suoi filtri, i suoi check-in, i tag, i pin e il potere dei bloggers, diventati veri influencer in questo settore.
Perchè, come ho letto pochi giorni fa in un libro sul social media management…
“i clienti devono essere incrociati a casa loro: non ci possiamo permettere di aspettarli alla finestra”

Alessandra Toni

Ciao, sono Alessandra, ma chiamami Ale. Sono una redattrice editoriale, da sempre appassionata di storie e parole. Per anni ho scritto di web writing e comunicazione, oggi parlo di libri ed editoria con il nuovo percorso WeBook Road.

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