Oggi è il 23 aprile e come, puntualmente, avrete modo di intuire ogni anno dalle bacheche dei vostri social, è la Giornata mondiale del libro.
No, non sono tornata a scrivere sul mio blog per raccontarvi la storia di questa giornata o del patrono della Catalogna, Sant Jordi, al quale è strettamente legata (e che, comunque, vi consiglio di scoprire).
Sono tornata per inaugurare un nuovo percorso di questo blog, nato anni fa sulla strada della comunicazione, ma dalla quale recentemente si sono dipartite – e intrecciate – anche altre nate dall’attualità, dalla contingenza o dalla imprevedibilità.
Ho deciso di inaugurarlo oggi, in una data tutt’altro che casuale, perché la parola libro è quella che maggiormente, e da più o meno trent’anni, mi evoca l’idea di tepore e di casa, di progresso e rivoluzione, di apertura e crescita, di coraggio e rischio.
Sì. Coraggio e rischio.
Non due termini vuoti, ma una scelta da me ragionevolmente compiuta nell’ultimo anno, quando ho deciso di rivoluzionare la mia vita professionale per votarla a quella confortante parola citata poco fa: al libro.
L’ho fatto tornando a studiare, diventando una redattrice editoriale in fieri.
Ed è così, con questo cambiamento messo in atto a 35 anni – e frutto del lockdown 2020 – che ogni termine per me connesso a “libro” ha acquistato subito un nuovo senso, personale e potentissimo: progresso e rivoluzione, apertura e crescita. Casa.
Questa è Book Around the Clock, una nuova strada del mio blog, ma soprattutto una nuova stanza di questa mia casa, dove poter parlare di libri, storie, personaggi, parole, editoria, comunicazione e non solo.
Pronti a percorrere questa nuova strada insieme a me?
